Conferenza su "Ottorino Respighi. Musicista bolognese e europeo",
in occasione della posa di una lapide commemorativa sulla  facciata della casa natale del compositore Ottorino Respighi,  Rotonda Gluck del Teatro Comunale di Bologna (4 marzo 2000).

Buongiorno e benvenuti a questo incontro dedicato ad Ottorino Respighi, musicista bolognese ed europeo. Vorrei innanzitutto ringraziare il Comune di Bologna nella persone dell’assessore alla cultura signora Marina Deserti che ci raggiungerà tra poco e che al termine dell’incontro, alle 12.30 scoprirà una lapide commemorativa sulla casa natale di Ottorino Respighi, in Via Guido Reni 8, a fianco di Palazzo Fantuzzi, a pochi passi dal Teatro Comunale. E tutti voi presenti siete naturalmente invitati a seguirci a Palazzo Fantuzzi al termine dell’incontro.

L’incontro di oggi è stata promosso dall’Accademia Filarmonica di Bologna con il contributo del Comitato per Bologna 2000 capitale della cultura e con la collaborazione del Teatro Comunale. Ringrazio quindi il Sovrintendente del teatro Luigi Ferrari e il capo ufficio stampa del teatro Michele d’Agostino, per la sua sempre grande disponibilità. Ringrazio anche il presidente dell’Accademia Filarmonica Fulvio Angius e tutti gli accedemici qui presenti. Con piacere saluto in particolare anche le nipoti di Ottorino Respighi (discendenti della sorella del maestro, Amelia), che hanno l’accolto l’invito a partecipare a questo incontro, le signore Elsa Pizzoli Mazzacane e Gloria Pizzoli Mangini. E’ qui presente anche il nipote del maestro, Emilio Respighi.

All’incontro prendono parte i due maggiori studiosi italiani di Respighi, Alberto Cantù e Potito Pedarra e il prof.ssa Maria Luisa Putti, discendente della famiglia materna del maestro (la madre si chiamava Ersilia Putti). Maria Luisa Putti è qui al posto del padre Emilio Putti, che non è potuto intervenire oggi a causa di una indisposizione. Alberto Cantù ci parlerà della figura di Respighi nell’ambito della musica italiana ed europea del XX secolo; la prof.ssa Maria Luisa Putti ci parlerà della Bologna in cui nacque e visse il giovane Ottorino Respighi, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.Potito Pedarra ha invece preparato uno studio su un’opera giovanile di Respighi da lui riscoperta, la Vandea. Inoltre con Potito Pedarra abbiamo preparato una serie di documenti inediti respighiani che vi presenteremo nel corso dell’incontro. 
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Ottorino Respighi è sicuramente il compositore bolognese più conosciuto ed eseguito nel mondo. Siamo nell’epoca delle multimedialità ed ho provato a fare una ricerca su internet per vedere su quanti siti è citato il nome di Ottorino Respighi. Ebbene Respighi risulta essere il compositore italiano del XX secolo e il compositore italiano di musica sinfonica più citato, e uno dei compositori italiani più citati in assoluto. [Giuseppe Verdi appare in circa 13.000 siti, Gioacchino Rossini in 6.000, Antonio Vivaldi in 8000, Gaetano Donizetti e Giacomo Puccini in 5000, Claudio Monteverdi in 3000, Ottorino Respighi in 2000.  Cito questi dati non tanto per stabilire una sorta di inutile classifica, quanto per fornire, se mai ce ne fosse bisogno, una ulteriore testimonianza della popolarità e la diffusione della musica di Repighi a livello mondiale. Pensate che circa 100 diverse composizioni di Respighi risultano registrate oggi su CD, che i soli Pini di Roma contano ben 61 diverse registrazioni discografiche, le Fontane di Roma 38 diverse registrazioni, le Feste Romane 34. Questi dati li ho tratti dalla discografica redatta dal direttore d’orchestra Adriano, presidente della Respighi Society di Londra, città dove Respighi è particolarmente amato e dove le sue composizioni sinfoniche sono nel repertorio di tutte le maggiori orchestre; vorrei perciò proporre cinque minuti tratti proprio da un documentario televisivo inglese, nel quale si parla brevemente della formazione bolognese di Respighi e delle tre principali istituzioni musicali bolognesi che concorsero alla sua formazione: parlo naturalmente del Teatro Comunale di Bologna, del Liceo Musicale (oggi Conservatorio) e dell’Accademia Filarmonica.
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In Italia ci sono due fondi principali con i manoscritti di Respighi, tutti donati dalla moglie Elsa Olivieri Sangiacomo. Il Fondo Respighi della Fondazione Cini a Venezia, donato l’11 luglio 1967 e il Fondo del Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna, donato nel 1961, in occasione del 25° anniversario della morte del Compositore, anniversario nel corso del quale fu anche allestita una mostra documentaria e fu dedicata a Respighi l’aula più grande e prestigiosa del Conservatorio. Quest’ultimo fondo è stato particolarmente studiato da Potito Pedarra, e per quanti fossero interessati abbiamo duplicato un opuscolo curato proprio da Pedarra, con un elenco completo degli autografi respighiani conservati qui a Bologna. Si tratta di un fondo molto importante, ancora oggi poco conosciuto. Nell’archivio storico del comune di Bologna c’è anche l’atto di donazione di questi manoscritti e ringrazio la dott. Lucia Marani dell’Archivio storico del comune di Bologna per avermelo segnalato.

Tra gli altri documenti inediti che vi proponiamo, c’è l’atto di battesimo di Ottorino Respighi, conservato nell’archivio della Parrocchia di San Vitale e Agricola, la delibera del commissario prefettizio del 19 giugno 1936, con la quale a pochi giorni dalla morte di Respighi, si deliberava di dedicare al Compositore lo spiazzo a fianco del Teatro Comunale, verso via Castagnoli, davanti alla casa appartenuta alla famiglia Respighi, che oggi si chiama infatti Largo Respighi; in quella occasione fu anche deciso di dedicare a Respighi il foyer del piano terra del Teatro Comunale di Bologna e fu eretto un busto del Maestro che ancora oggi si può vedere. Ricordo anche che nell’aprile del 1956 le nipoti del maestro Respighi hanno donato all’Accademia Filarmonica il pianoforte del Maestro. Oggi pomeriggio alle 3 e un quarto, avremo la possibilità di fare una visita al museo dell’Accademia Filarmonica, dove sarà possibile vedere, oltre al pianoforte di Respighi, i pianoforti storici di Rossini e di Golinelli, nonché altri documenti e cimeli di interessi storici. Ricordo quindi, oggi pomeriggo alle 3 e 15, in Via Guerrazzi 13, all’Accademia Filarmonica, tutti i presenti sono invitati a questa visita.
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Prima di darci appuntamente fra mezz’ora insieme all’assessore alla cultura del comune di Bologna, Marina Deserti, in Via Guido Reni 8, per lo scoprimento di una lapide sulla casa natale di Respighi, segnalo un ultimo fatto poco conosciuto, e cioè è la presenza di Respighi a fianco di Toscanini la sera del 14 maggio 1931, quando il celebre direttore d’orchestra fu schiaffeggiato da una squadra di fascisti all’ingresso del Teatro Comunale, perché si era rifiutato di eseguire l’inno fascista prima di un concerto commemorativo dedicato a Giuseppe Martucci. Dopo il fattaccio Respighi riuscì ad impedire che la situazione precipitasse ed ottenne che Toscanini potesse lasciare indisturbato la città di Bologna, scortato e protetto dalle autorità.

Respighi è sepolto alla Certosa di Bologna, nel Pantheon riservato agli uomini illustri, tra Giosuè Carducci e Giorgio Morandi. Abbiamo qui anche due fotografie dell’arca dove riposa Respighi a fianco della moglie Elsa Olivieri Sangiacomo, morta recentemente, con vicino alcune pietre di un’antica strada romana, appositamente fatte venire da Roma nel 1937; il Comune di Bologna infatti volle assolutamente che Respighi fosse sepolto nella sua città natale; le nipoti del Maestro qui presenti Elsa Pizzoli Mangini e Elsa Pizzoli Mazzacane ci hanno cortesemente segnalato anche tutta la documentazione relativa al monumento di Respighi alla Certosa.
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Ringrazio allora tutti i presenti, l’assessore alla cultura del Comune di Bologna Marina Deserti, le signore Elsa Pizzoli Mazzacane e Gloria Pizzoli Mangini, Emilio Respighi, e i relatori Alberto Cantù, Potito Pedarra e Emilio (Maria Luisa) Putti, ancora un grazie al Sovrintendente Luigi Ferrari e ai proprietari e all’amministratore di Palazzo Fantuzzi, dove fra una ventina di minuti, verrà scoperta una lapide commemorativa a ricordo di Ottorino Respighi; e con questo ci diamo appuntamente tra una ventina di minuti in Via Guido Reni 8, a fianco di Palazzo Fantuzzi.

Luigi Verdi

 

 

 

 

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