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Salone del Libro di Torino - 18 maggio 1991
Presentazione della collana "Tesi", a cura della De Sono Associazione
per la Musica,
edita dalla Passigli Editori
Luigi Verdi: Aleksandr Skrjabin, tra musica e filosofia
Nella
cultura musicale dell'inizio del XX secolo, Skrjabin occupa un posto importante,
non soltanto come compositore: egli si interessò attivamente di filosofia,
letteratura, pittura, arti plastiche e scienze esoteriche, esercitando una
influenza considerevole sul pensiero estetico della sua epoca. Scrittori come D'Annunzio
e Pasternak, pittori come Kandinskij, compositori come Szymanowzski e Gliere non
mancarono di sottolineare la loro ammirazione e il loro tributo all`arte di
Skrjabin; i motivi che confluiscono in essa sono molteplici e riassumono tutti i
fermenti culturali di un'epoca.
Manca in Italia qualsiasi tradizione critica su Skrjabin e sul suo mondo
artistico: la sua figura è stata spesso definita solitaria e bizzarra, senza
strette parentele o discendenze artistiche; tutto ciò non è completamente
vero: l'influenza di Skrjabin scorre sotterranea lungo tutto il XX secolo,
parallela alle correnti maggiori (dodecafonia, neoclassicismo ecc.),
manifestandosi in compositori molti dei quali ancora oggi attendono una più
giusta collocazione storica: parlo ad esempio di Gliere e Vasilenko in Russia,
di Holst in Inghilterra, di Szymanowski in Polonia, di Schreker in Germania, di
Obuhov e Wishnegradskij in Francia.
Per promuovere una maggiore conoscenza dell'opera di Skrjabin in Italia, si è
recentemente constituita l'Associazione culturale "Bogliasco per Skrjabin",
con sede a Bogliasco vicino a Genova; qui infatti Skrjabin compose la maggior
parte della sua opera più nota, "Il poema dell`Estasi".
Il saggio "A.Skrjabin tra musica e filosofia" si sofferma in
particolare sugli scritti filosofici ed estetici di Skrjabin, dei quali fornisce
alcune inedite ed originali traduzioni in italiano. Molto spazio è dedicato
anche alla sinestesia ed al rapporto fra suono e colore, che ebbe tanta
importanza nella composizione di "Prometeo, il poema del fuoco".
Il saggio va visto come una introduzione all'opera di Skrjabin, esso non
esaurisce certo la complessità dei problemi connessi alla ricca personalità
del compositore e non si propone un'analisi
musicale tecnica della sua opera: in questa prospettiva vorrebbe
costituire un punto di partenza per ulteriori approfondimenti.
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