Aspetti del linguaggio armonico di Aleksandr Skrjabin. Sguardo alla produzione pianistica, in “Diastema”, 2, 1992, pp.16-24.

Diastema 02La presente ricerca riassume brevemente quelle che sono le argomentazioni più accreditate circa lo sviluppo del sistema armonico di Skrjabin, concentrandosi soprattutto su alcuni procedimenti messi in atto nelle Sonate. Si ipotizza infine che la tipica sonorità della musica di Skrjabin sia derivata da una uso di luoghi modali la cui disposizione verticale non comprenda mai due semitoni contigui; questi luoghi modali comprendono tre forme fondamentali: scala esatonale, accordo sintetico di ‘Prometeo’ (dall’opera che ne fa un uso quasi esclusivo), e modo ottofonico; i termini di scala, accordo e modo assumono nelle opere mature di Skriabin un significato quasi identico. Le prime composizioni di Skrjabin risalgono all’ultimo decennio del XIX secolo e non lasciano per nulla intravedere la grande originalità delle opere successive. Tuttavia in alcune di esse si possono già osservare alcuni elementi significativi per l’evoluzione ulteriore del compositore. Nella Seconda Sonata in Sol diesis minore, ad esempio, la prima parte (Andante) termina con una lunga coda in Mi maggiore, dal carattere totalmente diatonico; le ultime 24 misure, riccamente figurate, non contengono alcuna alterazione accidentale; questa vasta superficie diatonica può già far presentire la purezza modale delle ultime composizioni di Skrjabin, della Sesta e della Settima Sonata o di Guirlandes. Nella Seconda Sonata la sua scrittura pianistica comincia a farsi personale: nel registro acuto si svolgono spesso ampie figurazioni melodiche che determinano con le altre voci sovrapposizioni ritmiche complesse (gruppi di 3 su 4, di 4 su 5, di 9 su 5, di 12 su 15). La Seconda Sonata (Sonata-Fantasia), resta l’esperienza più matura del giovane Skrjabin; nel periodo durante il quale si dedicò alla sua composizione, dal 1892 a 1897, egli scrisse tutte le composizioni comprese tra l’op.6 e l’op. 26. La Terza Sonata non offre significativi esempi di ampliamento dei mezzi armonici tradizionali. Tuttavia meritano di essere menzionate alcune sovrapposizioni di funzioni: nella quarta misura le componenti della sottodominante si dispongono in posizione lata sopra un pedale di dominante.

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Sullo stesso argomento
M. Girardi, Gli Studi per pianoforte di Aleksandr Skrjabin, in Diastema, 5, 1993, pp.69-76.

 

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