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Musica
a Bologna, Musicisti a Bologna
Omaggio a Stefano Gobatti, nell’ambito delle Celebrazioni
all’Osservanza (Bologna, 9 maggio 2004) e in occasione della VI
settimana della cultura del Ministero dei beni e della Attività culturali
(Bologna, 26 maggio 2004).
Orchestra d'archi Città di Adria. Soprano: Luisa Giannini. Tenore: Daniele
Gaspari
Direttore: Luigi Verdi
Recensioni
Chiesa cattolica, Bologna, 1 maggio 2004 (Chiara Sirk)
Quadrivio, Rovigo, Ritorna alla luce
il “Messias” di Stefano Gobatti, giugno 2004, p. 16 (Tiziano Bedetti)
Attorno
al 1870 Stefano Gobatti conobbe un periodo di grande popolarità, quando
la sua prima opera I Goti,
rappresentata in prima assoluta al Teatro Comunale di Bologna nel dicembre
1873, suscitò tali entusiastici consensi da venire ricordata dagli
storici come uno dei più clamorosi successi dell’intera storia del
melodramma. Gobatti fu insignito della cittadinanza onoraria bolognese a
soli 21 anni, ma dopo che I Goti ebbero percorso trionfalmente i maggiori teatri italiani, le
sue opere successive, Luce
(1875) e Cordelia (1881),
ottennero minore successo, mentre la sua ultima opera Massias
non fu mai rappresentata. Gobatti visse l’ultimo periodo della sua vita
ospite del Convento dell’Osservanza di Bologna. Riposa alla Certosa di
Bologna.
Oggi, con atteggiamento nuovo, possiamo ascoltare la musica di Gobatti
senza pregiudizi e valutarne appieno il suo valore: rivalutare e
riscoprire l’opera di Gobatti, un musicista che ha segnato un periodo
della vita musicale bolognese e italiana della seconda metà
dell’Ottocento, rappresenta una iniziativa di notevole valore
culturale.
Stefano Gobatti scrisse il Massias tra il 1905 e il 1912, mosso da
l''intima esigenza di esprimere il suo mondo interiore attraverso il
linguaggio artistico della musica, che gli era congeniale, attratto anche
dalla delicata storia del trovatore gallego Massias, vissuto intorno alla
metà del XII secolo. Molte persone assai influenti si interessarono
per portare sulle scene la nuova opera di Gobatti, già completamente
strumentata, ma si scontrarono contro le diffidenze del Maestro, che era
vissuto troppo appartato per rientrare nella vita tumultuosa del teatro.
Quei pochi che poterono privatamente ascoltare la musica di Massias,
assicuravano che essa era veramente bella e che costituiva, senza dubbio,
il testamento spirituale del Maestro.
La partitura di Massias è oggi conservata presso il Fondo Gobatti
della Biblioteca comunale di Bergantino (RO). Alcune pagine
significative dell'opera, dopo un lavoro di revisione crtitica, vengono
presentate al pubblico per la prima volta, nella versione per
orchestra d'archi. |
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